Tutto sta scritto?
Puntualizzo per onestà intellettuale che non amo l’idea di destino tramandata dal teatro degli antichi greci, la superstizione secondo cui “tutto sta scritto” e nessuno può sfuggire alla propria sorte. Dovendo accettare l’esistenza di un futuro predestinato, vedrei il presente come un punto da cui si apre un ventaglio di infinite possibilità.
Un atto volontario, un incidente, qualcosa che succede per caso ci proietta in avanti costringendoci a vivere uno degli innumerevoli destini possibili, il che consentirebbe di affermare che anche quando “tutto sta scritto” il menù divino non contiene solo un piatto ma una selezione di pietanze. Il libero arbitrio consiste nello scegliere una di queste infinite possibilità.