Nella mia famiglia d’origine si giocava a carte e fin da molto piccoli si veniva ammessi ovviamente solo se si conoscevano le regole. C’era però mia nonna materna che “giocava” a carte in modo diverso passando ore con le amiche e gli amici a parlare commentare talvolta ridere.
Il clima era decisamente differente. Ero particolarmente attratta da questo gioco ma ogniqualvolta chiedevo alla nonna di spiegarmi le regole mi diceva “osserva con cura le carte e ascolta quello che dico, se veramente sei dotata capirai”.
Una passione quindi che ha radici nell’infanzia e una maestra decisamente particolare che sempre assecondava le mie richieste, rispondeva ai miei quesiti e talvolta mi permetteva di assistere alle sue letture.
Nell’adolescenza un altro incontro decisamente importante con una donna romana di grande talento nel leggere i tarocchi di Marsiglia ha cambiato per sempre la mia prospettiva: in breve tempo le carte che usava la nonna mi risultarono limitate ad uno specifico quesito, mentre i tarocchi rispondevano ad ogni domanda sollevandone continuamente di nuove fino a giungere ad un responso veramente completo.
Tante persone hanno segnato la mia vita in questo senso e in particolare l’incontro con Jodorowsky, grande studioso, fine scrutatore di anime e mentore esemplare.
Tutto ha giocato verso il mio approfondimento e alla mia capacità di capire: ore e ore di letture su testi di studiosi antichi e moderni nonché conferenze lezioni e incontri. Anche se è dalla lettura sul campo che si percepisce cosa veramente vuole sapere chi ti sta di fronte, qual è il quesito che lo ha condotto fino a te e infine, al di là dei doni e dei talenti, è proprio così che si impara a “divinare”.
È da tutta la vita quindi che gioco con i tarocchi di Marsiglia, con uno scambio sempre molto proficuo con le persone che mi consultano.
In conclusione i tarocchi ci raccontano cosa ci riservano amore, lavoro, salute, ma anche e forse soprattutto a che punto siamo del nostro percorso e dove tendiamo.